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Presentiamo ora un caso studio di un negozio che vende fumetti e action figure online attraverso il proprio ecommerce proprietario. La sfida non era proprio delle più semplici, dallo screenshot che mostriamo sopra si possono vedere i risultati che stavano ottenendo prima di contattarci.

Nonostante un budget dedicato, parliamo di 600€/giorno ovvero 20.000€ circa al mese per il solo Google Ads, in questi 10 giorni presi ad esempio i risultati erano disastrosi (abbiamo volutamente preso il periodo di vita peggiore proprio per enfatizzarne i risultati).
Stavano cercando di vendere sia fumetti, che possono costare anche solo un singolo euro per una “discovery edition”, che action figure e memorabilia, dove la marginalità è sì molto più elevata, ma si tratta anche di un mercato molto più difficile e che segue delle logiche differenti dal primo.

Con il numero di clic che ricevevano avevano avuto soltanto un pugno di conversioni ad un costo medio per ogni conversione ottenuta di oltre 40€. Il carrello medio era bassissimo e questo si rifletteva sul fatturato.

Il numero segnalato in verde (Valore conv./costo) è un indicatore molto importante negli ecommerce. Un negozio online infatti può sapere quanto si è speso e quanto si è guadagnato fino al singolo centesimo: si tratta semplicemente del valore in euro di ciò che si è incassato rispetto a ciò che è stato speso. Nel caso in esame significa che per ogni euro speso in pubblicità su tutti i canali di Google Ads si incassava solamente 1,82€.

Se consideriamo poi che l’Azienda vendeva da questa campagna principalmente fumetti, che essendo carta stampata ha notoriamente margini ristrettissimi come tutta l’editoria, si può comprendere come la situazione non fosse soltanto tragica, ma del tutto insostenibile.
Quando siamo stati contattati dal Titolare oltretutto, ci è stato evidenziato anche un ulteriore tassello che ci ha messo ancora più pressione: la loro storica pagina Facebook, che all’epoca contava decine di migliaia di fan, era stata messa k.o. da un attacco hacker e Meta la chiuse immediatamente togliendola al pubblico.

Non fu più possibile recuperare quella pagina, ma non si trattò neppure del problema peggiore: per il Titolare infatti questo significò perdere il 100% dei ricavi online.
In pratica una apocalisse per qualunque attività.

Eppure a noi le sfide piacciono molto ed abbiamo accettato volentieri di provare a risollevare le sorti dell’Azienda, così abbiamo cominciato subito rimodellando praticamente per intero l’account Google Ads.

Abbiamo scelto, di comune accordo con il Titolare che ha sempre voluto essere informato di ogni singolo avanzamento, una strategia che potesse puntare a trovare nuovi clienti per il solo settore dei fumetti il più velocemente possibile mantenendo al minimo la spesa e tralasciando del tutto il resto, almeno in una fase iniziale.

Perché proprio i fumetti? I fumetti costano molto poco a singolo numero e fanno parte di un mercato di appassionati che tende a consumarne molte edizioni e tipologie differenti, con serie che possono arrivare anche fino a 200 volumi, quindi fidelizzare un utente ad una pubblicazione del genere può essere molto redditizio sul lungo termine. Oltretutto il costo per un singolo volume come detto può anche essere di solo un euro, quindi molto allettante per un appassionato.

Dopo un periodo nel quale si è dovuto procedere ad un corretto settaggio dell’account, i risultati non sono tardati ad arrivare, come potete vedere dallo screenshot seguente:

Come si può vedere la situazione è stata completamente stravolta: ad una impennata dei clic e del numero di conversioni è corrisposto un tracollo del costo di acquisizione medio per ogni vendita, sceso a soli 6,46€. Il dato più sconcertante però resta l’indicatore del valore conv./costo: per ogni euro speso in pubblicità nella campagna ne tornavano ben 11,14€! Qui di seguito invece potete vedere la differenza che c’è stata nella settimana precedente rispetto ai dati precedentemente esposti:

Il valore del carrello medio è aumentato di oltre il 39%, per ottenere una vendita invece si è speso il 6,71% in meno spendendo complessivamente il 17,73% di meno rispetto alla sola settimana prima! Abbiamo cerchiato in rosso il valore del ritorno sulla spesa attuale in quanto, come potete vedere dal “Target corrente” impostato al 450%, si è impennato di uno stratosferico 1626%, ovvero ben oltre ciò che noi stessi avevamo stimato!

In conclusione, questi sono solo esempi di casi reali che abbiamo avuto in gestione a Clavis Marketing, se vuoi portare anche il tuo business ad un nuovo livello contattaci subito qui, qui o qui. Ricorda: noi troviamo il tuo cliente ideale, tu lo conquisti con il tuo prodotto o servizio e cresciamo insieme.

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